Il nome italiano, adottato in occasione del suo lungo soggiorno a Tivoli, fu appunto Rosa da Tivoli. Ma il vero nome fu Philipp Peter Roos, nato nel 1655 a Francoforte sul Meno.
Aveva dalla sua la discendenza in una famiglia di appasionati artisti: suo padre era Johann Heindrich Roos e lo introdusse in qualità di allievo, fin dalla tenera età, a paesaggi e vedute barocche diffuse nella Germania del diciassettesimo secolo. Di tutti i fratelli Roos, Philipp Peter fu il più famoso e fortunato, grazie alla sua capacità di rendere al meglio i pastorali, soggetti prediletti da tutta la famiglia. Nel 1677, grazie a una sovvenzione del Langraviato di Hesse-Kassel, arrivò in Italia. Da Bologna si spostò a Roma dove quasi immediatamente entrò a far parte della Schildersbent, i cui componenti si facevano chiamare Bentvueghels: una associazione di pittori fiamminghi e olandesi che si era formata a Roma tra il 1620 e il 1720. Tra i Bentvueghels, Philipp Peter prese il soprannome di Mercurio, in riferimento alla sua dote di rapidità nel creare un’opera.
A Roma fu allievo dal maestro Giacinto Brandi, figura di rilievo del Barocco romano insieme a grandi nomi come Pietro da Cortona o Carlo Maratti. La frequentazione con il Brandi lo portò a conoscere la figlia Maria Isabella, di cui si innamorò. Un amore grande e felice, che gli fece abbandonare il luteranesimo per la conversione al cattolicesimo, in modo da sposare Maria Isabella nel 1681. La sua fortunata vita proseguì nella capitale con l’ingresso nella confraternita religiosa di artisti chiamata Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, tutt’oggi esistente. Nel 1684, Roos e la moglie si spostarono a Tivoli e fu proprio qui che prese il soprannome di Rosa da (o di) Tivoli. Passò il resto della sua vita dipingendo soprattutto paesaggi campestri, figure di animali da fattoria e domestici, su cui compì lunghi studi e figure di pastorelli o paesani dalla tipica apparenza laziale.
Le opere di Roos sono conservate in numerosi musei, da Berlino a Firenze a Stoccarda. Disponibile nella Bottega olio su tela attribuito a Philipp Peter Roos, secolo XVII con cornice dorata coeva.